L’INTERVISTA

Salvatore Cobuzio: “Ecco cosa farò da nuovo AD dell’eCommerce della Treccani”



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L’imprenditore digitale, già fondatore delle startup Martha’s Cottage e iMask, va alla guida di Treccani Emporium. La sua storia, le aziende per cui ha lavorato, le nuove sfide, i progetti

Pubblicato il 6 giu 2025

Luciana Maci

Giornalista



cobuzio
Salvatore Cobuzio

Anni fa Salvatore Cobuzio è riuscito a vendere a Fazi Editore un libro “bianco”, nel senso che non era ancora stato scritto, 200 pagine di nulla totale: visto, preso e pubblicato (ovviamente dopo essere stato riempito di contenuti). Cos’altro riuscirà a fare ora che è entrato in un tempio della cultura come Treccani, nel ruolo di nuovo Amministratore Delegato di Treccani Emporium, l’eCommerce del prestigioso Istituto della Enciclopedia Italiana? “Puntiamo a diventare il marketplace delle eccellenze italiane, un progetto già tentato da altri ma ancora mai realizzato” spiega a EconomyUp l’imprenditore digitale originario di Siracusa, che, nella sua variegata carriera, ha dimostrato di avere un particolare talento: sa vendere. E infatti ha venduto di tutto: dai libri ancora da scrivere agli abiti da sposa con la sua startup “Martha’s Cottage” alle mascherine per proteggersi dal Covid con iMask. Vediamo, appunto, cosa vuole vendere ora in Treccani e soprattutto come intende farlo. Partendo dalle sue origini e dalla sua storia.

Chi è Salvatore Cobuzio

Nato a Siracusa nel 1978, dopo un master in Marketing & Comunicazione d’Impresa, Cobuzio inizia la carriera come autore televisivo e responsabile web marketing di alcune realtà, tra cui il parco acquatico Zoomarine di Pomezia (Roma).

Il marketing per Fazi

Nel 2009 ha un’idea: proporre agli editori un libro ancora da scrivere, con annessa campagna pubblicitaria per promuoverlo. “Facebook era nato da pochi anni, volevo pubblicare il primo libro destinato a essere pubblicizzato solo sui social” dice a EconomyUp. Gli editori si vedono recapitare un tomo di 200 pagine intonse, con allegata una cartella stampa con la campagna di marketing da realizzare per la diffusione dell’opera.

L’idea piace a Fazi, che pubblica così il romanzo “Il testamento di Salvatore Siciliano”. “Era un personaggio di fantasia che utilizzavo da anni per le campagne di marketing – dice Cobuzio a EconomyUp – con una sua fisionomia e una sua esistenza, seppure virtuale. Lo feci sparire dal web e tutti cominciarono a chiedersi che fine avesse fatto. Poi uscì fuori che era il protagonista del libro. In quell’occasione fui anche il primo che lanciò i booktrailer in Italia, le anteprime dei libri come se fossero film. Li feci girare a un allora semi-sconosciuto Fausto Brizzi”.

A questo punto Fazi assume Cobuzio come Responsabile Marketing e Comunicazione. Lui se ne va dopo circa un anno: vuole realizzare un progetto tutto suo.

Martha’s Cottage, l’eCommerce dei matrimoni

L’idea nasce nel 2011, quando Cobuzio e la compagna Simona Canto, in procinto di sposarsi, si trovano a fare i conti con un’esperienza d’acquisto online dispersiva e inefficiente. “Troppi siti da consultare, costi alti, spedizioni internazionali”, racconta l’imprenditore. Da qui la decisione di creare un’unica piattaforma per l’organizzazione del matrimonio: Martha’s Cottage, eCommerce dedicato a tutto ciò che serve per le nozze, dalle bomboniere agli abiti da sposa.

Nel 2013 Cobuzio, che all’epoca viveva a Roma, lascia la capitale per tornare nella sua terra. A Siracusa nasce Progettowedding, poi ribattezzata appunto Martha’s Cottage, grazie anche al supporto dell’acceleratore b-ventures e a un primo finanziamento da 250mila euro. L’impresa parte bene: dai 40mila euro di fatturato del 2013 ai 400mila del 2015, fino all’ingresso di soci di rilievo come Almir Ambeskovic, Riccardo Lorenzini e Paola Bonomo.

La società ottiene altri finanziamenti, cresce, conquista premi, come il Netcomm E-commerce Award e l’European Entrepreneurial Award, ma soprattutto si guadagna la fiducia di oltre un milione di coppie di sposi. Nel 2024, però, viene venduta.

Cosa è successo? “L’ha uccisa il Covid” commenta Cobuzio. “Come per molti, anche per noi le restrizioni dovute alla pandemia hanno indebolito l’azienda. Abbiamo provato a diversificare ma l’entusiasmo era venuto meno. Così ho detto ai soci: è il momento di venderla. Sono arrivate proposte, tanti del settore ci hanno chiesto di poterla acquisire, ma temevamo che l’avrebbero fatta morire. Così l’abbiamo data all’unico che ci ha ispirato fiducia”.

L’exit con l’imprenditore misterioso

Qui si fa strada la figura di un misterioso imprenditore lombardo sulla sessantina che, circa due mesi fa, acquisisce Martha’s Cottage per un importo non svelato, così come non intende rivelare la propria identità, almeno per il momento. “È un uomo d’affari navigato che ha deciso di comprare più di un eCommerce, pur non essendo del settore, per metterli tutti insieme e farne una piattaforma unica. È stato determinato, le trattative sono state veloci”. Il nome potrebbe saltar fuori nei prossimi mesi.

iMask: le mascherine contro il Covid

Nel frattempo, mentre Martha’s Cottage arranca sotto i colpi del Covid, Cobuzio non sta con le mani in mano. Nel 2020 lancia iMask srl, altra startup innovativa, stavolta destinata alla produzione di mascherine per proteggersi dal virus. “Di fatto ho usato gli stessi dipendenti e lo stesso ufficio di Martha’s Cottage . Abbiamo lanciato le mascherine con il filtro intercambiabile, poi siamo arrivati a quelle che si auto-sanificano, con ioni d’argento, ma la pandemia è terminata. Per fortuna, direi. Abbiamo macinato ricavi, ma, pensando a quello che è successo, non mi augurerei una nuova occasione così. Non sono quel tipo di imprenditore, anzi. Quando mi occupavo del digitale di ZooMarine, e ci fu il terremoto in Abruzzo, chiesi all’amministratore delegato di offrire una due giorni gratuita ai bambini abruzzesi e ai loro genitori. Accettò. Il Parco ne guadagnò in visibilità e le famiglie poterono dimenticare per un po’ i loro problemi”.

Treccani Emporium: la sfida delle eccellenze italiane

Adesso arriva la nuova avventura di Treccani Emporium. La nomina di Salvatore Cobuzio ad amministratore delegato viene annunciata con un comunicato diffuso il 3 giugno 2025. “Figura di spicco nel panorama dell’innovazione digitale – si legge nel documento – Cobuzio guiderà la piattaforma in una nuova fase strategica volta a rafforzare la missione di Treccani: promuovere e valorizzare l’eccellenza italiana attraverso cultura, arte e innovazione”.

Fondata nel 1925 per iniziativa di Giovanni Treccani degli Alfieri e Giovanni Gentile, Treccani rappresenta da un secolo un punto di riferimento della cultura italiana. E Treccani Emporium è un luogo culturale digitale, nato per estendere l’impatto del brand oltre l’enciclopedia, fondendo contenuti culturali e offerta commerciale.

“Molti pensano che Treccani sia solo una biblioteca. Invece c’è un mondo di agendine, poster, un mondo non replicabile e che nessuno potrà mai clonare” sottolinea Cobuzio, riferendosi a quei gadget caratterizzati da un termine accompagnato dalla sua definizione. “Adesso stiamo uscendo con i nomi delle persone. Io ho 2 figli, ho pensato che mi sarebbe piaciuto appendere nelle loro camere la pergamena con i loro nomi e la spiegazione dell’origine del nome. Lo faremo entro luglio”.

Ma il progetto-base è rendere Treccani Emporium “il marketplace delle eccellenze italiane”. Cosa significa esattamente? “Dobbiamo chiamare a raccolta i brand italiani d’eccellenza che fanno tutto in Italia. Per esempio abbiamo preso un’azienda siciliana che ha una cava d’argilla e propone prodotti di argilla. Cose di questo genere. Poi stringeremo anche accordi con università e Accademie di Belle Arti. Entro la fine di luglio 2025 contiamo di uscire con la nuova piattaforma dove racconteremo tutto questo”.

In questi anni in molti hanno pensato di poter realizzare una piattaforma eCommerce per il Made in Italy, ma i tentativi non sono andati a buon fine. “Qui il valore aggiunto è la Treccani. Se non lo fa una realtà prestigiosa con 100 anni di storia, chi lo deve fare? Questo portale – spiega – non è solo una piattaforma di vendita, ma un ecosistema culturale, un’esperienza digitale che accompagna l’utente alla scoperta della nostra identità nazionale, offrendo prodotti e contenuti che fondono tradizione e visione. Ogni prodotto racconta una storia, ogni oggetto è simbolo di un saper fare che affonda le radici nella nostra storia e guarda al futuro con creatività”.

Ovviamente tutto questo presuppone l’utilizzo delle tecnologie più avanzate. “Stiamo per rilasciare una chat con l’AI per Treccani Emporium: non la solita chat, questa è più evoluta, sviluppata ad hoc per noi da un’azienda milanese”.

Nonostante gli impegni, Salvatore Cobuzio ha scelto di restare a vivere nella sua Siracusa, pur trascorrendo circa metà del mese tra Roma e Milano. Alla base di questa esistenza frenetica, sostiene l’imprenditore, c’è un unico desiderio: divertirsi. “Mi hanno fatto tante proposte lavorative, ma non percepivo il divertimento. Se guardi solo al fatturato, oggi fai fatica a sopravvivere a lungo termine. Devi appassionarti. In genere ogni due anni cambio progetto, ho la fortuna di poter scegliere: porto l’azienda a un determinato livello di fatturato e poi passo ad altro. Con Treccani Emporium prevedo tempi più lunghi, mi aspetto che nel giro di 5 anni diventi quella grande realtà a cui puntiamo. Ma senza dimenticare mai di divertirmi”.

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