LO SCENARIO

Smart city: perché il mercato italiano non cresce come quello europeo



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Il mercato italiano delle smart city ha raggiunto 1,05 miliardi di euro nel 2024, +5% rispetto al 2023. Un dato positivo, ma al di sotto della media europea (+9%) e dello sviluppo in Asia e Stati Uniti. Le ragioni secondo Angela Tumino, Responsabile Scientifica dell’Osservatorio Smart City

Pubblicato il 23 mag 2025



mercato smart city
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Le città intelligenti accelerano con una crescita del 5%, ma per favorire ulteriormente la trasformazione urbana serve un approccio coordinato, competenze adeguate e capacità gestionale. Ne ha discusso Angela Tumino, Responsabile Scientifica dell’Osservatorio Smart City in occasione del convegno organizzato dal Politecnico di Milano il 7 maggio 2025.

Nel 2024, il mercato italiano delle smart city ha raggiunto un valore di 1,05 miliardi di euro, con una crescita del +5% rispetto all’anno precedente. Un dato positivo, ma al di sotto della media europea (+9%) e dei tassi di sviluppo osservati in Asia e Stati Uniti. Nonostante la performance economica relativamente contenuta, le città intelligenti stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nelle agende delle amministrazioni locali. Il 42% dei comuni analizzati ha avviato almeno un progetto smart nell’anno in corso, e ben il 91% ha dichiarato l’intenzione di farlo entro i prossimi due anni.

Questi numeri riflettono un cambiamento culturale in atto: la smart city non è più solo una sperimentazione tecnologica, ma una leva strategica per rendere i territori più sostenibili, inclusivi e resilienti.

Questo è quanto emerge dal convegno organizzato dall’Osservatorio Smart City del Politecnico di Milano, che si è aperto con l’intervento di Angela Tumino, Responsabile Scientifica dell’Osservatori, che ha presentato l’andamento crescente del mercato delle Smart City in Italia nell’anno 2024, precisando però che questo mercato rimane indietro rispetto agli standard internazionali. Illuminazione intelligente, mobilità sostenibile, sicurezza e comunità energetiche guidano la trasformazione urbana, tuttavia, spiega Tumino, serve una visione integrata per far sì che le smart city possano essere l’epicentro del connubio tra innovazione e sostenibilità.

Mercato smart city: illuminazione e mobilità pilastri economici della città intelligente

Le aree che attraggono il maggior volume di investimenti di mercato sono l’illuminazione pubblica intelligente (circa 240 milioni di euro, pari al 23% del totale) e la mobilità sostenibile (215 milioni di euro, 20% del totale). In molti casi, i due ambiti convergono, dando origine a soluzioni integrate: un esempio significativo è rappresentato dal Comune di Brescia, dove l’illuminazione pubblica è stata potenziata attraverso lampioni intelligenti che svolgono anche la funzione di hub multifunzionali, includendo punti di ricarica per i veicoli elettrici.

Questo tipo di progettualità dimostra come sia possibile unire efficienza energetica, innovazione tecnologica e utilità per il cittadino, ponendo le basi per una smart city realmente al servizio della comunità.

Sicurezza e comunità energetiche: crescita a bassa intensità

Altre due aree di intervento stanno emergendo con sempre maggiore forza, pur registrando ancora una quota di investimenti più contenuta. La videosorveglianza urbana, avviata nel 27% dei comuni tra il 2023 e il 2024, ha totalizzato circa 95 milioni di euro in progetti spesso focalizzati sull’installazione di telecamere piuttosto che sull’uso evoluto dei dati.

Parallelamente, lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) – anch’esse attivate nel 27% dei comuni – rappresenta un tassello fondamentale nella costruzione di un modello urbano sostenibile. Tuttavia, la maggior parte delle iniziative è ancora in fase di progettazione.

Smart city come missione pubblica: oltre la tecnologia

L’approccio italiano alle smart city continua a essere guidato da una logica progettuale, spesso frammentata. Tuttavia, i segnali che emergono dalle amministrazioni locali indicano una crescente volontà di strutturare interventi in modo più coordinato, con un’attenzione trasversale agli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Nel contesto post-pandemico, la riqualificazione urbana è diventata anche una risposta a nuove esigenze di residenzialità, mobilità e qualità della vita. I servizi digitali al cittadino, le piattaforme per l’interazione con la pubblica amministrazione e l’uso consapevole dei dati contribuiscono a ridefinire la relazione tra istituzioni e popolazione.

Limiti e opportunità del mercato smart city: il capitale umano come fattore critico

Nonostante il fermento progettuale, i comuni italiani evidenziano ancora criticità profonde in termini di competenze. Le difficoltà non riguardano solo l’adozione delle tecnologie, ma anche la capacità di pianificare, gestire e rendicontare i progetti. La carenza di personale qualificato, unita alla complessità burocratica, rallenta la trasformazione e limita l’impatto degli investimenti disponibili.

In questo scenario, la sostenibilità non può essere declinata soltanto in termini energetici o ambientali: occorre anche una sostenibilità istituzionale, basata su una governance capace di affrontare le sfide dell’innovazione urbana in modo sistemico e duraturo.

Prospettive: l’innovazione per territori vivibili e sostenibili

Guardando al futuro del mercato delle smart city italiane servono due fattori: da un lato, occorre fare tesoro della disponibilità di tecnologie e fondi europei, che creano un’opportunità storica per accelerare la transizione urbana; dall’altro, è necessario anche un salto culturale, fatto di formazione, collaborazione tra pubblico e privato, e visione strategica a lungo termine.

Coniugare innovazione e sostenibilità nei territori significa ripensare la città non solo come spazio fisico, ma come ecosistema dinamico, dove le scelte tecnologiche sono sempre al servizio del benessere collettivo. Non bastano soluzioni verticali: serve una regia integrata, capace di trasformare ogni intervento in un tassello di un progetto più ampio e condiviso.

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